In questo articolo andremo a parlare delle strutture sismoresistenti in cemento armato, secondo le norme tecniche per le costruzioni (NTC 2018).
Le strutture sismoresistenti hanno il compito principale di assorbire e trasferire le azioni sismiche che si sviluppano durante un terremoto.
Questa caratteristica delle strutture influisce fortemente nella tipologia e nella disposizione degli elementi strutturali sia in pianta e sia in altezza.
Le norme tecniche per le costruzioni, acronimo NTC 2018, disciplinano questo aspetto per le costruzioni in cemento armato al paragrafo § 7.4.3.1.
Le strutture sismoresistenti in cemento armato più diffuse sono le strutture a telaio, in esse la resistenza alle azioni sia verticali e sia orizzontali è affidata prevalentemente ai telai, con una resistenza al taglio alla base maggiore del 65% della resistenza al taglio totale.
In questa tipologia di strutture sono riconoscibili due modelli:
- Telaio con travi infinitamente rigide flessionalmente;
- Telaio con travi infinitamente deformabili flessionalmente.
Nel primo caso il telaio utilizzato è quello shear type, se vuoi saperne di più su questa tipologia di telaio, invito a cliccare qui.
Per quanto riguarda la seconda tipologia, essa idealizza i pilastri come un insieme di mensole incastrate al piede, approssimando bene i pilastri collegati tra loro da travi molto lunghe e poco rigide.
Vi sono poi le strutture a pareti dove la resistenza sia alle azioni verticali e sia alle azioni orizzontali è affidata alle pareti, siano esse singole oppure accoppiate.
La normativa, attualmente in vigore, definisce parete l’elemento strutturale che ha una sezione trasversale avente un rapporto di almeno 4:1.
Una parete si definisce accoppiata, quando due o più pareti sono collegate tra loro da travi duttili, chiamate travi di accoppiamento.
A differenza di una struttura composta da telai, una struttura composta da pareti conferisce una grande rigidezza in pianta, in quanto ciascuna parete ha delle dimensioni molto più grandi di un pilastro.
Un’ altra tipologia diffusa sul suolo italiano è quella mista telaio-pareti, dove la resistenza alle azioni verticali è affidata principalmente ai telai, mentre la resistenza alle azioni orizzontali viene affidata in parte ai telai e in parte alle pareti.
Nel caso in cui più del 50% dell’azione orizzontale viene assorbita dai telai si hanno strutture miste equivalenti a telai, in caso contrario si parla di strutture miste equivalenti a pareti.
Bibliografia:
Carlo Marini, Claudio Mirarchi. (2016). Prontuario ragionato di calcolo strutturale per opere in c.a. e acciaio. Maggioli editore.