In questo articolo andremo a parlare delle prove di carico sui pali di fondazione, fornendo delle informazioni utili su questa importante tipologia di prova.

Le prove di carico sui pali di fondazione possono essere classificate in base alle loro finalità, infatti esistono i seguenti due tipi:

  • Prova di progetto o pilota;
  • Prova di collaudo.

La prova di progetto o pilota è una prova di rottura, in quanto il carico massimo di prova viene portato fino a tre volte il carico di esercizio.

La prova ha caratteri chiaramente distruttivi, per questo motivo per la realizzazione di questo test si predilige un palo appositamente realizzato, lasciando indenne la palificata di progetto.

Il fine è la determinazione del carico limite attraverso la realizzazione del diagramma carico-cedimento, inoltre è possibile, con opportuni accorgimenti, determinare la resistenza laterale e la resistenza alla punta.

Questo genere di prova necessità di essere eseguita in prossimità di sondaggi, in modo da rendere significativi i risultati ottenuti.

La prova di collaudo, a differenza di quella appena descritta, avviene scegliendo a caso un parlo appartenente alla palificata appena costruita.

La prova non ha caratteristiche distruttive, in quanto viene applicato un carico pari a una volta e mezzo il carico effettivo di esercizio.

In linea generale, il numero di pali scelti per questo test non distruttivo si aggira, in media, al 1% o 2% del numero dei componenti della palificata.

La scelta dei pali da testare deve essere fatta in maniera molto oculata, in modo da testare i pali più rappresentativi dell’opera.

La sua finalità, disciplinata anche nel contratto d’appalto, è quella di verificare la corretta esecuzione dell’opera e, di conseguenza, lo stato di salute della palificata.

L’attrezzatura, normalmente impiegata per le prove di carico sui pali di fondazione, consiste in un martinetto idraulico azionato da una pompa a motore.

In alcuni casi, qualora lo si ritenesse opportuno, il martinetto idraulico può essere contrastato con l’applicazione di una zavorra adeguatamente dimensionata.

Il carico d’applicare viene generalmente determinato mediante un apposito manometro, il quale permette di misurare la pressione presente nel circuito idraulico dell’attrezzatura.

Bibliografia:

Carlo Viggiani, Fondazioni, Hevelius edizioni, anno 1999.