In questo articolo andremo a parlare dei pali trivellati speciali in cemento armato, fornendo una visione d’insieme su questa metodologia di fondazione profonda.
In questo articolo andremo a parlare dei pali trivellati speciali in cemento armato, fornendo una visione d’insieme su questa metodologia di fondazione profonda.
I pali trivellati speciali in cemento armato vengono realizzati attraverso una perforazione, con la conseguente asportazione di terreno, per poi procedere con il getto del calcestruzzo.
Questa tipologia di pali può essere distinta in base al diametro, infatti si ha:
- Piccolo diametro o micropali;
- Pali di medio diametro;
- Pali di grande diametro.
I micropali hanno un diametro minore di 25 cm, per i pali di grandezza media è compreso tra 25 cm e i 60 cm, mentre i grandi pali hanno un diametro maggiore di 60 cm.
I pali che presentano dimensioni minori, chiamati di piccolo diametro o micropali, vengono realizzati attraverso la tecnica del palo Radice oppure del palo Tubflix.
Per questa tipologia di pali il carico massimo ammissibile si aggira dai 10 ai 12 Mpa, in funzione della tipologia di terreno e della dimensione del palo.
Un’attenzione particolare deve essere posta nell’impiego dei micropali, essi sono relativamente più costosi e il loro impiego si limita solo a casi particolari, come ad esempio la realizzazione di una sottofondazione per le strutture esistenti.
Per i pali di medio e grande diametro l’impiego e la diffusione dipendono molto dall’avanzamento tecnologico relativo alle tecniche di perforazione.
Infatti, i primi pali venivano installati mediante la percussione, infiggendo nel terreno una tubazione metallica mediante battitura.
Allo stesso tempo, veniva asportato del terreno con l’utilizzo di una sonda a percussione avente una valvola di fondo.
I vantaggi di questa tecnica sono la semplicità di esecuzione e l’economicità, mentre i svantaggi riguardano i rischi di malfunzionamento dell’attrezzatura, come per esempio la difficoltà nel recupero della tubazione.
Una tecnica più moderna di quella precedentemente descritta è la vibroinfissione, la quale utilizza un vibratore dotato di due masse rotanti che agiscono in opposizione di fase.
Questa attrezzatura ha un peso compreso tra i 50 e i 200 kN, vibrando ad una frequenza tra i 5 Hz e i 25 Hz, garantendo l’infissione di colonne lunghe 15 o 20 metri in pochi minuti.