In questo articolo andremo a spiegare in cosa consiste la maturazione e il disarmo del conglomerato cementizio, fornendo una visione generale su queste importanti fasi.
La maturazione e disarmo del conglomerato cementizio, detto anche calcestruzzo, rappresentano le fasi principali dell’applicazione.
La maturazione avviene subito dopo il getto ed in questo periodo il calcestruzzo aumenta costantemente la sua resistenza meccanica.
Le temperature ideali, per sviluppare bene la fase di getto, sono comprese tra i 15 e i 25 gradi celsius, con un’umidità elevata e una moderata ventilazione.
In caso le condizioni ambientali siano sfavorevoli, il getto va protetto con opportuni interventi in modo da non compromettere le caratteristiche meccaniche finali.
Infatti, le due casistiche principali di condizioni sfavorevoli sono:
- Maturazione a basse temperature;
- Maturazione ad alte temperature.
La maturazione a basse temperature avviene quando la temperatura ambiente si aggira attorno ai 0°c, in quanto rallenta sia la fase di presa e sia la fase di indurimento.
Al fine di evitare dei fenomeni spiacevoli, quando le temperature sono basse, si impiegano cementi a rapido indurimento e additivi per accelerare la presa.
In caso in cui la maturazione avviene ad alte temperature, come per esempio in estate, il getto va bagnato costantemente per evitare fenomeni di “bruciatura” e relativi danni.
Ulteriori soluzioni possono essere l’impiego di additivi ritardanti di presa o, in alternativa, cementi a basso calore di idratazione.
Il disarmo è l’operazione con cui avviene la rimozione dei casseri che delimitano il getto, quando quest’ultimo risulta completamente indurito.
Il completo indurimento avviene quando il calcestruzzo ha subito un processo di maturazione, tale per cui è capace di sostenere sia il peso proprio e sia i carichi su di esso applicati.
Il problema che si deve assolutamente evitare, in fase di disarmo, è quello di accelerare i tempi, in quanto si possono produrre delle deformazioni non previste nei calcoli strutturali.
La decisione spetta quindi al direttore dei lavori, acronimo D.L., valutando soprattutto la condizione climatica a cui è stato sottoposto il calcestruzzo.
Infatti, il direttore dei lavori è il tecnico addetto a valutare la qualità dei materiali impiegati in cantiere e il loro corretto impiego, nel caso del calcestruzzo il D.L. può valutare la resistenza mediante prove sclerometriche.
Bibliografia:
Gian Luigi Rinaldi, Disegno e progettazione tecnocologia dei materiali e delle costruzioni, Zanichelli editore, anno 1999.