In questo articolo andremo a parlare delle due tipologie di falde: falda freatica e falda artesiana, fornendo tutte le informazioni necessarie per conoscerle.
Una falda idrica o acquifera si trova nei terreni permeabili costantemente impregnati d’acqua e viene alimentata, in larga parte, da acque meteoriche o superficiali, mentre, indirettamente, da altre falde acquifere vicine.
Definita che cos’è una falda, si passa a vedere la distinzione tra falda freatica e falda artesiana.
Una falda si dice freatica quando tutti i punti sulla sua superficie sono sottoposti alla pressione atmosferica, tale falda è sormontata da un terreno permeabile.
Una falda, confinata da due terreni impermeabili, si dice artesiana, di conseguenza in corrispondenza del pelo libero la pressione risulta maggiore di quella atmosferica.
Nella falda artesiana l’acqua scorre come se fosse all’interno di una condotta impermeabile, dove le pareti sono formate dal terreno.
Nei pozzi, che utilizzano una falda artesiana, l’acqua risale fino ad arrivare a un determinato livello chiamato altezza piezometrica.
L’acqua, arrivata all’altezza piezometrica, trova un equilibrio tra la pressione idrostatica e la pressione dell’acqua presente nella falda.
I terreni che più tipicamente ospitano falde artesiane sono quelli sedimentari, dove si alternano strati permeabili (come ghiaie, sabbie e calcari) a strati impermeabili (argille e limi).
La falda artesiana si forma se vi sono le seguenti condizioni geologiche:
- Alternanza di terreni saturi d’acqua (acquiferi) e strati impermeabili (aquiclude);
- Precipitazioni e condizioni di drenaggio sufficienti ad assicurare la saturazione del terreno acquifero.
- Affioramento di un’area permeabile tale da permettere l’infiltrazione dell’acqua di superficie.
La presenza delle falde contribuisce, in parte, all’accumulo d’acqua e alla formazione di riserve idriche sotterranee.
Di conseguenza, si ha che il sistema idrologico è formato da un continuo scambio d’acqua, infatti le acque superficiali alimentano le falde, mentre le falde contribuiscono alla formazione delle sorgenti o ad alimentare corsi d’acqua esistenti.
Le sorgenti si hanno quando la superficie piezometrica della falda incontra la superficie topografica, generando la fuoriuscita naturale dell’acqua.
Bibliografia:
Carlo Elmi e Marinella Diretto, Geologia Lezioni per il corso di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Casa editrice Pitagora Bologna, anno: 1996.