In questo articolo si andrà a descrivere i collegamenti bullonati ad attrito secondo le norme tecniche per le costruzioni del 2018, acronimo NTC 2018.
I collegamenti bullonati, una volta sottoposti ad una azione sollecitante, lavorano prima per attrito e poi, eventualmente, a taglio.
Generalmente, la componente resistente dell’attrito è molto bassa, per questo motivo in sede progettuale viene trascurata.
Lo scorrimento che avviene tra foro ed il bullone genera lievi deformazioni sulla struttura, le quali devono essere opportunamente calcolate, anche se sono di lieve entità.
Se si vogliono evitare questi scorrimenti, è possibile progettare il collegamento bullonato in acciaio affinché non superi la resistenza all’attrito.
Queste progettazioni possono avvenire in due modi differenti, ovvero:
- Solo agli SLE (stati limite di esercizio);
- Anche agli SLU (stati limite ultimi).
Nelle NTC 2018, i collegamenti bullonati ad attrito vengono disciplinati nel paragrafo § 4.2.8.1.1 e formula 4.2.72.
Infatti, la resistenza di progetto allo scorrimento Fs,Rd di un bullone di classe 8.8 o 10.9 precaricato può essere assunta pari a:
Fs,Rd = (n ⋅ μ ⋅ Fp,Cd)/γM3
Dove:
n è numero di superfici di contatto;
μ è il coefficiente di attrito;
Fp,Cd è la forza di precarico;
γM3 è un coefficiente di resistenza a scorrimento che vale 1,25 agli stati limite ultimi (SLU) e 1,10 per gli stati limite di esercizio (SLE).
Nelle NTC 2018 il coefficiente di attrito tra le piastre μ a contatto nelle unioni “precaricate” viene assunto generalmente come:
- 0,5 per superfici sabbiate meccanicamente o a graniglia, esenti da incrostazioni di ruggine e da vaiolature;
- 0,4 per superfici sabbiate meccanicamente o a graniglia, e verniciate a spruzzo con prodotti a base di alluminio o di zinco.
- 0,4 per superfici sabbiate meccanicamente o a graniglia, e verniciate con silicato di zinco alcalino applicando uno spessore dello strato di 50-80 micron
- 0,3 per superfici pulite mediante spazzolatura o alla fiamma, esenti da incrostazioni di ruggine;
- 0,2 per superfici non trattate.
La forza di precarico definita come Fp,Cd viene valutata, secondo le NTC 2018, in base all’ espressione 4.2.62.