In questo articolo andremo a parlare dei campi di rottura del cemento armato (acronimo c.a.), fornendo una visione di insieme su questo argomento.
I campi di rottura del cemento armato si ottengono analizzando le deformazioni e le sollecitazioni agenti sull’ elemento.
Parlando di deformazioni, è importante ricordare quanto segue, tratto dalle NTC 2018, paragrafo §4.1.2.1.2.1.
Per i calcestruzzi aventi classi di resistenza pari o inferiore a C50/60 si ha:
εc2 (deformazione che divide il tratto parabolico da quello rettangolare) = 0,20%
εcu (deformazione ultima del cls)= 0,35%
Mentre per quanto riguarda l’acciaio strutturale si ha:
εsu (deformazione ultima dell’acciaio) = 0,10%
Si definisce una generica sezione di conglomerato cementizio armato, doppiamente armata.
Dove:
c è il copriferro;
H è l’altezza totale;
d = H – c è l’altezza utile;
As è l’armatura in zona tesa;
As1 è l’armatura in zona compressa;
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Campo 1
Il campo 1 è caratterizzato dall’ allungamento massimo delle barre d’armatura pari al 10 per mille, la crisi avviene quindi per cedimento dell’acciaio teso.
Campo 2:
Il campo 2 presente sempre un allungamento delle barre d’armatura pari al 10 per mille, ma il calcestruzzo inizia ad accorciarsi fino ad arrivare ad eguagliare, ma non superare la sua deformazione ultima.
La rottura avviene per il cedimento dell’acciaio teso.
Campo 3
Nel campo 3 si ha l’accorciamento massimo del calcestruzzo, pari al 3,5 per mille, mentre l’acciaio è in campo plastico.
Si ha una crisi bilanciata, infatti la rottura si ha per cedimento dell’acciaio e del conglomerato.
Campo 4:
Nel campo 4 si ha l’accorciamento massimo del calcestruzzo, pari al 3,5 per mille, mentre l’acciaio è in campo elastico.
Rottura fragile, in quanto va in crisi prima il calcestruzzo per schiacciamento che è notoriamente meno duttile dell’acciaio.
Campo 5:
L’intera sezione subisce un accorciamento, di conseguenza la rottura avviene lato calcestruzzo.
